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São Tomé e Príncipe: hidden paradise, paraíso escondido

São Tomé e Príncipe, meta 2018 per l’Italia, si presenta con un evento dedicato a media, operatori e pubblici interessati. Tanti gli aspetti da scoprire, e tante le possibilità per farne una destinazione turistica esclusiva, all’insegna dell’eco-sostenibilità. E poi le opportunità d’investimento in diversi settori per un Paese pronto ad accogliere iniziative d’impresa. Il Consolato di São Tomé e Príncipe in Italia è lieto di farvi entrare in una terra piena di storia, bellezza, gioia, speranza.

 

Milano, 5 aprile 2018 – Un piccolo eden nascosto, qualche confetto occultato dall’oceano nell’immensa mappa del mondo. Ma con la linea dell’Equatore a marcarlo, quasi fosse un segnale per chi ancora va in cerca di terre autentiche, integre e generose. Questo è l’arcipelago di São Tomé e Príncipe, minuscola repubblica indipendente, ex colonia portoghese situata nel cuore del Golfo di Guinea. Per tanto tempo rimasto ai margini delle rotte turistiche e lontano dalla ribalta del mercato internazionale, oggi São Tomé e Príncipe si apre a visitatori e a investitori portando in dote, con orgoglio e determinazione a mantenerle tali, una natura intatta e rigogliosa, spiagge incantevoli, popolazione pacifica e cordiale, produzioni agricole e alimentari tradizionali di assoluto pregio.

Il Consolato di São Tomé e Príncipe in Italia si fa promotore di questa apertura, nella convinzione che le isole abbiano grandi potenzialità per attrarre un turismo amante della natura e dei luoghi incontaminati, con un’offerta di accoglienza sempre più varia ed esempi virtuosi di hotelleria di charme e eco-luxe. Spiagge di sabbia finissima, acque turchesi e pescose, foresta equatoriale primaria, antiche fattorie coloniali portoghesi, piantagioni di cacao, caffè, spezie, frutti tropicali sono il tesoro inestimabile dell’arcipelago, che ha nell’isola di Príncipe un sito Patrimonio Unesco Riserva Mondiale della Biosfera.

L’ Ecoturismo

Nel quadro di uno sviluppo sostenibile e compatibile con il territorio e la popolazione locale, l’ecoturismo è uno dei principali settori, insieme al leisure, alla pesca sportiva, al trekking. Nondimeno l’aumento di visitatori provenienti da diverse parti del mondo e le risorse già presenti rappresentano un’occasione interessante d’investimento, in particolare nei settori dell’ospitalità, ristorazione, agricoltura, pesca, trasformazione alimentare, servizi. Il Paese, anche grazie all’isolamento, offre ottime condizioni di sicurezza sociale, una buona situazione sanitaria, soprattutto a seguito del debellamento della malaria, una popolazione accogliente e ospitale.

Il Consolato di São Tomé e Príncipe in Italia sta lavorando per attivare canali di distribuzione di viaggi eco-sostenibili dall’Italia e dall’Europa, appoggiandosi a strutture esistenti e altre in fase d’avvio, sempre stimolando l’impiego di personale prevalentemente locale, come per il nuovo ristorante ecosostenibile in cui verranno utilizzate per la preparazione dei cibi esclusivamente prodotti locali, i nuovi hotel e le piccole strutture.

L’agricoltura, il cacao e l’albero del pane.

Oltre al turismo l’attività economica più importante ricca di potenzialità è l’agricoltura, incentrata soprattutto sulla coltivazione del cacao, la cui produzione viene quasi totalmente esportata; diffuse sono anche le colture di caffè, palma da olio, palma da cocco, arachidi, albero del pane, banano.

I Portoghesi scoprirono l’arcipelago nel 1471 e ne compresero subito la grande fertilità. Per molto tempo la coltivazione prevalente fu la canna da zucchero, ma dopo l’indipendenza del Brasile nel 1882, insieme al caffè venne introdotto il cacao creando grandi tenute, le Roças, e la colonia di São Tomé e Príncipe  divenne uno dei principali esportatori mondiali, fino alla seconda metà del secolo scorso. Il cacao dell’arcipelago africano era ed è apprezzato per la sua altissima qualità, al punto da essere giudicato da un intenditore come Ferrero “il migliore al mondo”.

Oggi ci sono diverse cooperative che lo coltivano, molte con sistemi completamente biologici, e provvedono all’essicazione quindi alla spedizione dei semi pronti per le successive lavorazioni. C’è un solo coltivatore, per altro italiano, che produce direttamente il cioccolato in loco con tecniche assolutamente artigianali. Tutta la filiera del cacao ha sicuramente buone prospettive di sviluppo, così come quella di altri prodotti agricoli che vantano peculiarità originali grazie alla composizione dei terreni, di matrice vulcanica, e al microclima marittimo-equatoriale.  Da poco è in funzione una piccola azienda di lavorazione di farine ricavate da prodotti locali come l’albero del pane, dalle banane, e di altri frutti tropicali, alternative a quelle classiche, con alto valore nutrizionale, che possono essere destinate al mercato estero salutista, veg e vegetariano.

Il mare e la pesca. E poi balene, tartarughe e Roças

Il mare pescosissimo potrebbe essere una risorsa importante, migliorando i sistemi di pesca, potenziando la piccola flotta locale, creando industrie conserviere e di trasformazione.  Allo stesso modo c’è molto spazio per l’organizzazione di escursioni per pesca d’altura e naturalistiche, considerando le diverse specie di tartarughe marine che a migliaia depongono le uova sulle spiagge e il gran numero di balene che frequentano le acque fra le isole. Whale watching, turtle watching, ma anche escursioni nella foresta primaria, per osservare rarità endemiche di fauna e flora in un contesto per lunghissimo tempo isolato dal mondo. Inoltre il valore storico-architettonico delle Roças, antiche tenute agricole portoghesi, con edifici in stile coloniale talvolta di grande valore estetico. Alcune tuttora attive, altre parzialmente trasformate in resort di charme, altre ancora in stato di abbandono. Le Roças costituiscono già un’attrazione turistica notevole, ma un recupero di quelle dismesse amplierebbe ulteriormente la fruibilità e la resa economica di questo patrimonio.

I progetti etici e sociali

Il Consolato di São Tomé e Príncipe in Italia si propone come tramite per iniziative riguardanti la crescita di un turismo etico, rispettoso della natura e delle tradizioni locali, e per promuovere investimenti all’insegna della sostenibilità economica, ambientale, sociale. In questo ponendosi al fianco di Ong come l’italiana Alisei, da tempo impegnata con progetti di aiuto e sostegno alla popolazione di São Tomé e Príncipe, per migliorare le condizioni di vita e dare concrete prospettive di progresso al Paese. Un passo significativo sarà il coinvolgimento di vettori aerei con i quali si avvieranno trattative nei prossimi mesi per assicurare un regolare flusso di voli da e per l’arcipelago su scali italiani.

Qualche Info sul Paese

La Repubblica di São Tomé e Príncipe (1001 kmq) è costituita da un arcipelago di circa 20 isole posto  nell’oceano Atlantico al largo dell’Africa centro-occidentale, nel golfo di Guinea. Le due isole maggiori sono São Tomé e Príncipe, distanti 140 km l’una dall’altra, e situate rispettivamente a 250 e 225 km dalla costa nord-occidentale del Gabon. Montuose e di origine vulcanica, raggiungono la massima altezza con il Pico de São Tomé (2024 m). Il clima, di tipo equatoriale, ha generato rigogliose foreste pluviali originarie, parzialmente estirpate per far posto alle piantagioni, in particolare di cacao. La popolazione conta poco più di 165.000 abitanti e le religioni principali sono Cattolica (72%) e Cristiana (10%).

 

São Tomé e Príncipe, paradiso nascosto svelato a Milano

 

Si è svolto il 9 aprile scorso a Palazzo Visconti a Milano l’incontro di presentazione a media, operatori e pubblici interessati, di  São Tomé e Príncipe, repubblica insulare africana del Golfo di Guinea.  La console in Italia, dott.sa  Silvia Grosso, promotrice dell’iniziativa, ha introdotto brevemente il Paese e le sue caratteristiche sottolineando gli aspetti che lo rendono una meta turistica ancora poco conosciuta ma di notevole valore ed esponendo le potenzialità interessanti  per investimenti e progetti di sviluppo, sempre e comunque all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale. La natura splendida e intatta, le spiagge paradisiache, le antiche tenute agricole portoghesi, la popolazione accogliente e l’elevato livello di sicurezza sono solo alcune delle attrattive dell’arcipelago atlantico.

Immagini e parole estratte da un corposo reportage di Latitudeslife.com  sono poi state presentate agli ospiti dagli autori, Teresa Scacchi giornalista ed Eugenio Bersani fotografo e direttore della rivista.

A cura della Ong Alisei, attiva da molti anni a São Tomé e Príncipe, sono stati illustrati alcuni dei tanti progetti di sviluppo realizzati e in corso di realizzazione sulle isole, puntando anche sulle produzioni agricole tradizionali e loro trasformazione, dal preziosissimo cacao, ritenuto uno dei migliori, se non il migliore al mondo, alle banane e altri frutti tropicali.

In chiusura, a sancire il legame storico tra São Tomé e Príncipe e Capo Verde, ambedue ex colonie portoghesi, un intervento di padre Ottavio Fasano dei frati cappuccini piemontesi, con racconti ed esperienze di quasi settant’anni di missione in Africa.

Un luogo come São Tomé e Príncipe ha sicuramente delle buone potenzialità di sviluppo dal punto di vista turistico. Ma non può essere un turismo dei grandi numeri, per molte ragioni. Prima di tutto perché la vera attrattiva del Paese è la natura, ed è indispensabile che il turista ne sia consapevole, e abbia voglia di calarsi in un contesto bello ma fragile, quindi con il massimo rispetto. Dunque l’eco turismo e il turismo sostenibile è la strada corretta, che può significare anche soltanto passare dei giorni in assoluto relax fra mare, fiori, piante respirando una grande pace che ricorda i giorni della Creazione. Oppure scoprire le tante bellezze di fauna e flora, dimore e piantagioni storiche, con escursioni a terra o in mare, a piedi, in bici, in fuoristrada (laddove è possibile), e in barca, potendo anche praticare la pesca in zone fra le più ricche di prede dell’oceano.

Ma oltre alla natura il turismo intensivo può impattare a volte negativamente sulla popolazione, creando squilibri e disagi sociali. E invece la presenza dei visitatori si deve integrare il più possibile con la vita locale, con gente accogliente e cordiale, che ha bisogno di opportunità senza stravolgere la propria cultura. Del resto che il turismo sostenibile, soprattutto di fascia medio alta, sia la strada giusta è certificato dalle recenti iniziative di un imprenditore che ha tutte le credenziali per “vederci lungo”. Il miliardario sudafricano Mark Shuttleworth si è innamorato dell’isola di Príncípe. Ha acquistato terre, antiche ville e soprattutto un hotel paradisiaco, Bom Bom Island, le cui spiagge vergini non hanno nulla da invidiare a quelle delle Seychelles. Ne ha aperto un altro nel 2016 (12 camere luxury molto fascinose) ristrutturando parte della roças Sundy. Quindi altre lussuose ville in legno e tela su Sundy Beach. Mark Shuttleworth punta a investire diverse centinaia di milioni di euro a Principe. Il suo sogno dichiarato: sviluppare un turismo scelto, etico, rispettoso della natura e delle tradizioni locali.

Mark Shuttleworth, imprenditore sudafricano che sull’isola è considerato un benefattore. Ha pagato di tasca sua la nuova pista dell’aeroporto, ad esempio.

Questo tipo di turismo, come testimoniano dati recenti sui flussi, ha sempre maggiore successo. La vera ricchezza del viaggio è per una quota crescente di persone andare in posti integri, autentici, ricchi di storia e natura. Sia per la fascia alta di mercato, sia per chi è capace di rinunciare a qualche last minute per avere in cambio un’esperienza indimenticabile (ad es. per un viaggio di nozze fuori dalle solite rotte). E anche l’indotto di questo turismo è molto interessante, quindi c’è sicuramente spazio per investire in servizi di vario genere.

Un’altra grande risorsa potenziale di São Tomé e Príncipe è l’agricoltura, in particolare, come detto per il cacao, un tempo coltivato estensivamente. La qualità è elevatissima e c’è spazio per estendere la produzione. Questo vale anche per il caffè e altri frutti, da cui si possono tra l’altro ricavare (come dimostra un progetto di Alisei) farine e derivati ad alto valore nutrizionale e adatti a chi ha intolleranze. La strada del biologico è ovviamente la migliore e sicuramente praticabile. Ma le opportunità sono tante e tutte da esplorare. Il denominatore comune deve essere però sempre la sostenibilità ambientale e sociale delle azioni. Una sfida che qui si può vincere con ottime prospettive.

E’ proprio in questo senso che il consolato di São Tomé e Príncipe in Italia si muove oggi, proponendosi come tramite per iniziative riguardanti la crescita di un turismo etico, rispettoso della natura e delle tradizioni locali, e per promuovere investimenti all’insegna della sostenibilità economica, ambientale, sociale.

 

Come arrivare: Voli attuali

Dall’Italia opera la Tap Portugal www.flytap.com, via Lisbona con scalo tecnico a Accra (Ghana) una volta a settimana. In tutto sono 11,30 di volo, ma con lo scalo il volo si spezza e risulta meno faticoso. Gli aerei utilizzati sono molto basic e non facilitano il comfort , niente film o altri intrattenimenti. Collegamenti giornalieri, eccetto la domenica, fra le isole con STP Airways www.stairways.st, aereo con circa 30 posti, durata del volo 35 minuti. Collega le isole con il Portogallo una volta a settimana.

C’è anche un volo con Meridiana via Accra ma è necessario fare due volte il ceck-in.

 

Quando andare: Clima

Il clima è marino-equatoriale tropicale, caldo e umido. A Princìpe è più umido che a São Tomé. Una peculiarità sono le zone con microclimi che determinano ambienti naturali diversissimi. Due le stagioni: quella delle piogge e la secca chiamata “ gravana”  La prima è caratterizzata da un clima caldo umido. marzo – maggio e ottobre – novembre. Ciò non significa piogge costanti, ma scrosci improvvisi e abbondanti che durano poco e poi sereno.  La Gravana ( periodo secco), da giugno a settembre. Il cielo è normalmente nuvoloso con una brezza costante e temperature moderate. Fresco la sera.  C’è poi la Piccola Gravana, gennaio e febbraio, forse il periodo migliore. Piogge molto rare temperature tra i 25 e i 30 °. Le notti sono fredde e spesso c’è pioggia lieve  prima dell’alba. Ma il cielo è terso e il sole splende.

Dove dormire:

Ci sono alcune catene internazionali come Pestana, hotel di buon livello e alcune pensioni Residencial semplici e spartane. Antiche Roças ristrutturate e eco-resort. In totale attualmente la ricettività è bassa, non supera i 1500 posti letto fra le due isole.

 

São Tomé

Omali Lodge Luxury  è un boutique hotel all’ingresso della città, a pochi minuti dall’aeroporto, di fronte alla famosa spiaggia di Lagarto. Un buon posto dove far base per visitare l’isola. 30 camere, piscina, ristorante con proposte internazionali e locali, colazione super con vista mare.

Mucumbli,eco resort  vicino a Neves. Bungalow in legno disseminati in un parco ad alto tasso di privacy, ognuno porta il nome dell’albero più vicino o di un animale. Dalle terrazze private e da quella del ristorante lo sguardo spazia  sull’oceano. Gli arredi minimalisti sono estremamente curati,  così come i particolari, dalle lampade in legno e tessuto wax, ai bagni in pietra locale, alle sdraio sempre in wax. La terrazza ristorante serve piatti locali, anche il calulu, e non, cucinati con prodotti derivanti per lo più da produzioni propria . Ottimo punto di partenza per scoprire l’isola. Raggiungibile a piedi, una spiaggetta privata nera orlata da mandorli e banani.

Praia Inhame Eco-Lodge.  A sud di São tomè, alcuni bungalow essenziali, ma con bagno e veranda privati, immersi nel verde, sulla omonima spiaggia. Il ristorante “pieds dans l’eau”  serve pesce appena pescato,  aragoste comprese, succhi di frutta freschissimi e inusuali come quello di Dragon fly.

 

Princìpe

Resort Roça Sundy. Ricavato nella casa padronale e in quella attigua dell’antica piantagione coloniale, è stato inaugurato a maggio 2017. Dodici camere con bagno privato, vista sulla piantagione e la foresta, una suite meravigliosa, arredi originali recuperati. Relax, scoperta, isolamento, sostenibilità. Ristorante con cucina accuratissima, prodotti della Roça Paciença (dove si possono anche acquistare), qui tutto è all’insegna della sostenibilità, anche lo staf per lo più locale.

 

 

Bom Bom Island Resort

Un’isola nell’isola, chi arriva qui non andrebbe più via. 21 bungalow in legno, direttamente sul mare o intorno al piscina e immersi nel rigoglioso giardino, Spa che propone trattamenti con prodotti freschi e locali. Una passerella sull’oceano porta al ristorante che propone specialità tradizionali rivisitate. Anche qui prodotti locali delle piantagioni del gruppo HBD che si prefigge uno sviluppo turistico sostenibile delle isole. Intorno le più belle spiagge: Banana, Macaco, Coco, Rita, Sundy.

L’African Development Bank stima che nel 2017 l’economia saotomense sia cresciuta del 5,2% e prevede un +5,5% per quest’anno. Il turismo, per quanto i numeri siano ancora modesti, sta andando meglio.

Tanto São Tomé che Principe, disabitate per milioni di anni, vengono definite le «Galapagos d’Africa»: se nelle isole che hanno ispirato Charles Darwin sono presenti 21 specie endemiche di uccelli, qui ce ne sono 26. Per non parlare delle molte piante e dei (pochi) mammiferi e rettili che esistono soltanto qui. Oltre il 30% di entrambe le isole è riservato a due immensi parchi naturali, perlopiù inaccessibili per alcuni picchi vertiginosi e per il dominio della foresta. Una bellezza vergine.

Mantenere intatta la bellezza primordiale di São Tomé e Principe – e insieme riscattare le secolari sofferenze della sua gente – non sarà impresa facile, ma è la mission che si prefigge il consolato.

Evaristo Carvalho, è il presidente

I Sao Toménsi sono molto gentili e la criminalità è pressoché inesistente

Sanità di base

Per altre info www.consolatosaotome.it

  1. 106 del magazine Latitudeslife.com, Alle Origini dell’Eco.

t.scacchi@suqcommunication.com  mob. 3357541888

 

Suq Communication – Teresa Scacchi – Consulente stampa Consolato São Tomé e Príncipe  per l’Italia:  mob. +39 3357541888 – email: t.scacchi@suqcommunication.com

 

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