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Corea del Sud: lo spirito zen tra pagode e grattacieli

di Alessandra Gesuelli

 

Dagli antichi palazzi al design contemporaneo, dalle case tradizionali ai templi per meditare. Parte da Seul il nostro itinerario

 

Zen e grattacieli. In una parola Seul. La capitale della Corea del Sud è una delle città d’Asia più dinamiche. Dalla scena food al design, dai templi silenziosi ai grattacieli vertiginosi, è tutta da scoprire. Qualsiasi viaggio nel paese non può che partire dalle sue strade e le sue luci. Dall’Italia, Korean Air fa voli diretti da Roma e Milano. Dallo scalo di Incheon collega tante altre mete in Asia, Australia e Oceania. Da quello di Gimpo partono invece i voli nazionali per chi vuole raggiungere altre località nel paese, come l’isola di Jeju, gioiello di mare e natura. Seoul, la cui pronuncia suona come soul, cioè anima in inglese, è la sintesi ideale dello spirito coreano, tra futuro e tradizioni. E così in una giornata si passa dalle antiche pagode del palazzo reale di Changdeokgung, al nuovo centro di design Dongdaemun Design Plaza o DDP, firmato da Zaha Hadid e dallo studio Samoo (www.ddp.or.kr). Il negozio all’interno è l’ideale per acquistare le creazioni prêt-à-porter dei designer coreani. Nella stessa piazza dell’edificio si fa shopping fino alle 5 del mattino. Ma per le boutique più esclusive si va nel pomeriggio nel quartiere chic di Gangnam oppure nel caleidoscopio di negozietti di Myeong Dong dove le ragazze appassionate di beauty trovano le note maschere di tessuto per il viso. Tra le aree più cool c’è Cheongdam-dong dove l’indirizzo del momento è Mingles con i piatti fusion dello chef Mingoo Kang, la New Entry più alta nella classifica Asia’s 50 Best Restaurants 2016 di San Pellegrino e Acqua Panna (è al n.15) e nominato miglior ristorante della Corea (www.restaurant-mingles.com/). La via Insadong è la meta giusta per riposare mente e spirito tra sale da tè (da provare la varietà woojeon) e ristoranti di cucina buddista. Strettamente vegano e spesso crudista, il temple food si è raffinato, grazie al lavoro di figure spirituali come la monaca chef Sun Jae, ormai una celebrity nel paese. Così, in locali come il nuovo Insarang, si assaggiano piatti originali, per esempio il riso di foglie di loto con thè al crisantemo. Il classico kimchi, ma senza pesce, si mangia da Sanchon, indirizzo storico, fondato da un monaco negli anni ‘80 (sanchon.com). E’ una vera meditazione nel piatto, a prova di karma, e un’alternativa all’Hanjeongsik, pasto più formale, composto da una ventina di piattini, oppure al più noto barbecue di carne, il delizioso gogigui (i più trendy sono nella zona di Itaewon). In Corea ci sono un centinaio di templi dove è possibile dormire e per due giorni vivere con i monaci, in meditazione (www.templestay.com). Vicino Seul affacciato verso il Parco Nazionale Bukhansan, il tempio Geumsunsa è circondato dalla natura, nonostante sia a soli 30 minuti dalla centrale piazza Gwanghwamun e dalla Seul Plaza, amato punto di ritrovo di tanti eventi all’aperto. Oppure ci si può spingere fino al grande complesso sacro di Woljeongsa nella regione di Pyeongchang che nel 2018 ospiterà le Olimpiadi Invernali (www.pyeongchang2018.com). A Seoul, per chi vuole avere una idea delle case tradizionali, il quartiere Bukchon è un piccolo reticolo di vicoli con vecchie abitazioni hanok e restituisce una immagine suggestiva del passato. Ma per una vera esperienza nella storia la direzione giusta è l’area a sudest del paese: intorno a Gyeongju, l’antica capitale del regno Silla, raggiungibile da Seoul con un treno veloce (www.letskorail.com). Qui vale una visita il bel parco Daereungwon che nasconde 23 delle 200 sepolture reali trovate nell’area, compresa quella del Cavallo Celeste (il tesoro è nel Museo). Tra templi e importanti luoghi di culto buddisti da visitare, come il tempio Bulguksa, il villaggio di Hahoe ad Andong, è un’incantevole insieme di case contadine e nobiliari, punteggiate da alberi di ginkgo. Come preziosa testimonianza della storia coreana, è nella lista del Patrimonio Unesco. Rakkojae Hahoe ha diverse sistemazioni nel villaggio e propone l’esperienza di dormire in un hanok, da fare per vivere appieno un viaggio in Corea (rkj.co.kr). Info: www.visitkorea.or.kr; voli Korean Air da Roma e Milano a Seul da 745 euro A/R (tutto incluso), www.koreanair.com. Per dormire il nuovo Four Seasons Seoul, primo del gruppo in Corea del Sud, doppia con colazione da 370 euro, www.fourseasons.com/seoul.

 Articolo pubblicato su Il Giornale il 19 aprile 2016

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